Un giorno insieme a Pietro abbiamo fatto una passeggiata lungo la via Villatico, oltre un cancello arrugginito abbiamo attraversato un giardino selvaggio che nascondeva una casa. Siamo entrati dopo almeno 20 anni che era tutto chiuso e lui, correndo da una stanza all'altra, da un piano all'altro mi ha raccontato i suoi sogni. Dove avremmo dormito, dove avremmo fatto gli architetti e dove avremmo potuto accogliere ospiti

Abbiamo iniziato a sistemare un appartamento per noi al piano terra che ci permettesse di vivere nella casa e nello stesso tempo continuare a sistemare il resto. Siamo passati a restaurare il secondo piano, usato fino ad allora come magazzino.

Quando siamo riusciti a svuotare tutto, tenendo ovviamente ogni oggetto che potesse essere riutilizzabile, è arrivato il momento dei grandi lavori. Dal nuovo impianto idraulico a quello elettrico, al rinforzo della struttura, il restauro dei pavimenti in legno di quasi 100 anni e infine l'arredamento. Facendo quasi tutto noi stessi e dividendo il tempo tra casa e progetti per i clienti (come questo, questo e questo.) dopo quasi 5 anni ce l'abbiamo fatta. Prima la cucina, poi il bagno, il soggiorno e finendo con la camera da letto.

Vi racconto tutta questa storia, con tanta emozione, perchè finalmente siamo pronti ad accogliere ospiti in casa! Abbiamo la struttura perfetta per il vostro soggiorno a Colico, a due passi dalla piazza, la stazione e le spiaggie del lago di Como (se avete un minuto guardate questo video stupendo).

Possiamo offrirvi un luminoso appartamento, con un ampio bagno, cucina attrezzata, un soggiorno con zona pranzo, camera da letto con vista lago, un balcone con bbq per indimenticabili tramonti e un giardino infinito con l'orto a vostra disposizione. Per qualsiasi info mandate una mail a: gursharon @ gmail.com

Mi piace tanto quando arriva la primavera, con le giornate sempre più lunghe, il giardino che inizia a fiorire e il paese che si sveglia dall'inverno.
Le riaperture delle gelaterie, i primi turisti e i mercatini del weekend. Un'atmosfera di vacanza nell'aria e con l'arrivo di Pasqua e Pesach non posso non lasciarvi una ricetta primaverile che è anche Kosher per Pescah – quindi senza farina.

• Torta di ricotta e mandorle
  stampo da 24cm
• 120 grammi di burro
  1 bicchiere di zucchero
  Scorza di 4 limoni
  4 uova separate
  2 bicchieri di farina di mandorle
  250 grammi di ricotta
  1 bustina di zucchero vanigliato
  Mandorle affettate

Sbattere burro, zucchero, zucchero vanigliato e la scorza fino ad ottenere un composto cremoso, sempre mescolando aggiungere i tuorli, uno per volta e infine la ricotta e le mandorle. In una ciotola a parte montare a neve i bianchi e unire alla crema. Versare il composto in una teglia imburrata e cuocere in forno preriscaldato a 180 gradi per circa 45 min o finchè esce uno stuzzicadente pulito.

La torta verde è una specialità della cucina ligure. Il lato materno della famiglia di Pietro arriva dalla Liguria e a casa non mancano mai le ricette tradizionali della Riviera. Gli ingredienti principali di questa torta cambiano con le stagioni, i più famosi sono le zucchine trombette in estate e i carciofi spinosi d'Albenga in questo periodo dell'anno. Vi porto la ricetta di famiglia, il trucco, come in tutte le ricette, é usare prodotti freschi e locali.

• Torta verde di carciofi
  Teglia da 28 cm
• Ripieno
• 4-5 Carciofi
  1 cipolla piccola
  1 etto di parmigiano
  3 uova
  Timo o maggiorana
  sale e pepe
• Pulire i carciofi e tagliarli a fettine mettendoli mano a mano in una ciotola con acqua e limone per non farli scurire. In una padella far rosolare la cipolla tagliata fine, unire i carciofi, sale, pepe e il timo e fare cuocere finché non saranno morbidi (se necessario aggiungere poca acqua). In una terrina sbattere le uova, unire il parmigiano e i carciofi già raffreddati.
• ** Volendo si può aggiungere anche un pugno di piselli, bietole o una porzione di ricotta fresca.

• Sfoglia
• 2.5 bicchieri di farina 00
  1/2 bicchiere ca. di olio d'oliva
  acqua q.b
  sale
• Disporre la farina a fontana ed unire con un pizzico di sale e l'olio. Aggiungere acqua quanto basta per avere un panetto elastico. Aggiungere un filo d'olio e continuare a lavorare la pasta per circa 10 minuti, aggiungendo ancora 2-3 volte l'olio. Alla fine la pasta deve risultare liscia e morbida.
• Dividere la pasta in due, stendere la prima porzione in una sfoglia sottile quasi trasparente. Ungere la teglia, foderare con la sfoglia, spenellarla con olio e  bucherellarla. Disporre il ripieno e ricoprire con la seconda sfoglia. Spennellare sempre con l'olio, bucherellare e infornare a forno preriscaldato a 180 gradi per ca. 45 min  o finché non risulta bella dorata.

Ho ricevuto la mia prima ricetta quando ero al liceo, una compagna di classe di origine argentina mi ha dato la sua ricetta di famiglia per gli Alfajores, dolci tipici sud americani. L'ultimo Natale, ovvero la festa dei biscotti, era una buona occasione per rispolverare questa vecchia e amata ricetta. Vi dico solo che ci vuole un po' di tempo e pazienza, ma quando sono pronti, sono la fine del mondo, non meno.

• Alfajores
  ricetta per ca. 40 biscotti
• 300 grammi di farina 00
• 450 grammi di maizena
• 1 cucchiaino di bicarbonato di sodio
• 3 cucchiaini di lievito per dolci
• 225 grammi di zucchero
• 300 grammi di burro
• 5 tuorli
• 2 cucchiai di brandy
• 2 cucchiaini di estratto di vaniglia
• 2 vasetti di dolce de leche
• 1 confezione di cocco grattuggiato
• Setacciare farina, maizena, bicarbonato e lievito. Sbattere lo zucchero con il burro morbido fino ad ottenere un composto cremoso, aggiungere uno alla volta i tuorli e infine il brandy e la vaniglia.  Unire con la farina e lavorare fino ad avere una pasta omogenea. Stendere la pasta con un spessore di ca. 0.5 cm e ricavare i dischetti. Posizionare i biscotti in una teglia foderata con carta da forno e infornare nel forno preriscaldato e ventilato a 150 gradi  per solo 5-6 minuti, devono rimanere bianchi. Una volta cotti, lasciarli raffreddare prima di toglierli dalla teglia.  Spalmare il dolce de leche su metà dei biscotti, richiudere con l'altra metà e farli rotolare in una ciotola piena di cocco grattuggiato.
  **La pasta viene un po' friabile, vi consiglio di stenderla poco per volta ma se ancora non riuscite provate ad aggiungere qualche goccio d'acqua.

Natale e Hannukah sono in arrivo e sono già in ansia per la quantità di cibo, dolci e soprattutto olio. Hannukah è la festa delle luci, ma in realtà è la festa del fritto, tutti i piatti tipici dall'antipasto al dolce sono fritti. Un vero disastro. Non riuscirò a sfuggire dalla tradizione ma ho deciso che almeno per le frittelle di patate sarà meglio utilizzare la versione Svizzera, light e senza olio, ovviamente parlo del mitico Rösti.

• Rösti alla Svizzera
• Quantità per padella da 20-22 cm
• 5-6 patate
  2 cucchiai di burro
• sale e pepe
• Pelare le patate e grattarle sui fori grandi della grattugia. Aggiungere sale e pepe, mescolare con le mani strizzando bene. Mettere su fuoco medio una padella antiaderente (importante), aggiungere burro e patate, mescolare per un paio di minuti finchè non si scioglie il burro. Con un cucchiaio di legno pressare le patate in modo di coprire tutta la padella e lasciare cuocere, senza più mescolare, per qualche minuto. Quando diventa dorata la parte inferiore, girare il rösti con l'aiuto di un piatto. Rimettere in padella e fare cuocere anche l'altro lato. Servire subito con panna acida e spinaci e/o salmone affumicato e/o uovo al tegamino e/o qualsiasi altro contorno a piacere.

Le castagne sono le protagoniste di questa stagione, si trovano ovunque, nei ristoranti, supermercati e soprattutto in ogni angolo di strada. In questo periodo la farina di castagne non manca mai in casa, la aggiungo dappertutto, dolci e salati, primi e secondi come anche in questa ricetta pubblicata già qualche anno fa su Sale & Pepe e che ogni inverno tiro fuori di nuovo.

• Torta di castagne
  
• 2.5 bicchieri di farina di castagne
  3/4 bicchiere di zucchero
  2 uova
  2 bicchieri di latte
  2 cucchiai di cacao
  4 cucchiai di olio di semi
  1 bustina di lievito per dolci
• Setacciare la farina insieme al cacao e il lievito.  Mescolare a parte il latte e l'olio. In una terrina montare uova e zucchero e incorporare, alternandoli,  il mix di farina e i liquidi. Versare l'impasto in una teglia oliata di 22-24 cm di  diametro e cospargere con scaglie di mandorle. Cuocere in uno forno preriscaldato a 180 gradi per circa 45 minuti o finché uno stuzzicadente non esce asciutto.

Questo periodo dell'anno, delle giornate che si accorciano sempre di più, della temperatura che scende, della natura che cambia colori, la pioggia, il buio, o in una parola l'autunno, mi fa venire una voglia di tè caldo, fetta di torta e pantofole. (Volete vedere le pantofole più viziose al mondo? Cliccate Qui!). C'è qualcosa di molto caldo e casalingo nell'autunno e un ciambellone della nonna é la torta perfetta per questa atmosfera.

• Ciambella della Nonna
• 1 bicchiere di zucchero
• 2 bicchieri di farina
• 3 uova
• 1 bicchiere di olio di semi
• 1 bicchiere di latte
• 1 bustina di lievito per dolci
• Scorza di un limone
• Una manciata di uvette
• Una manciata di noci
• Sbattere in una terrina uova e zucchero, aggiungere olio e latte e mescolare bene. Aggiungere la farina, il lievito, la scorza di un limone, infine le noci spezzate e le uvette lasciate prima in ammollo. Versare l'impasto in una teglia oliata e infornare a forno preriscaldato a 180°C per circa 45 minuti o finchè uno stuzzicadente non esce pulito. Lasciare raffredare bene prima di togliere dalla teglia.

Sapete benissimo com'è andata questa estate, se si possono chiamare questi ultimi mesi Estate. Piogge in continuazione che non hanno portato che disastri nell'orto. Se in un anno normale riusciamo a produrre abbastanza anche per fare delle conserve, questa volta l'unico prodotto che sono riuscita a mettere nei vasi é stata la marmellata, prima di ciliegie e ora di susine.

Girando su Pinterest ho trovato questo blog fantastico, cake crumbs & beach sand, dove in un post si racconta la storia di questi sfoglie finlandesi. La ricetta é cosi perfetta che non ho cambiato nulla.

• Sfogliatine finlandesi- Joulutorttu
  La ricetta originale: qui
• Per la sfoglia:
• 250 gr. di ricotta
  250 gr. di burro
  250 gr. di farina 00 (2 bicchieri meno 3 cucchiai)
  Uovo sbattuto da spalmare
  Per la farcitura:
  Ca. mezzo bicchiere di marmellata
• In una ciotola mettere cubetti di burro e la farina. Lavorare con le dita fino ad ottenere un composto sabbioso. Aggiungere la ricotta ed impastare il tutto. Formare un panetto, avvolgerlo nella pellicola e lasciare riposare in frigo per circa un'ora. Si può anche preparare l'impasto usando il robot. Stendere la pasta e piegarla in tre come una lettera: piegare il primo terzo verso il centro e coprirlo con l'ultimo terzo.  Stendere di nuovo per ottenere una sfoglia di circa 0.5-1 cm (non troppo sottile). Tagliare la pasta in quadrati di 8 cm circa, incidere ogni angolo con un taglio, lasciando uno spazio in mezzo per un cucchiaino di marmellata. Piegare le punte verso il centro e premere per incollare. Spennellare con un uovo sbattuto e infornare a forno preriscaldato a 225°C per ca. 15 minuti o finché non diventano dorati. Una volta raffreddati spolverare i dolci con lo zucchero a velo.

Da quando ho scoperto questa ricetta la faccio spesso (adoro una ricetta facile da memorizzare), settimana scorsa anche per la nonna che é venuta a trovarmi lasciandomi un paio di consigli:

Consiglio della nonna #1: Se scoprite alla fine della preparazione (come me) che non avete l'uovo da spennellare, potete sostituirlo tranquillamente con olio.

Consiglio della nonna #2: se avanza la pasta create dei piccoli serpenti, spennallateli con l'uovo, spargete del sale sul piano di lavoro e rotolateli sopra. Cuoceteli come i dolci e otterrete cosi degli ottimi bastoncini salati. Se li preferite dolci, invece del sale usate lo zucchero.

Un post al volo con solo due ingredienti, pane e pomodoro, che insieme sono un'altra invenzione geniale della cucina italiana. Un piatto semplice e veloce ideale per questi giorni carichi di preoccupazioni per il mio paese e con poco tempo per cucinare.

• Bruschette al pomodoro
• Fette di pane
• Pomodori
• Basilico
• Aglio
• Sale pepe
• Olio d'oliva
• Tagliare a cubetti i pomodori e condire con basilico, sale, pepe e olio. Abbrustolire le fette di pane spesse circa 2 cm sulla griglia e strofinare sopra uno spicchio d'aglio. Farcire con l'insalata di pomodori, un filo d'olio e servire subito.

Potete ovviamente giocare con la farcitura, aggiungere un formaggio, spalmare un buon pesto, condire come la caprese o, invece di usare pomodori freschi, grigliarne qualcuno con olio, pepe e sale.

Piano piano la casa inizia a cambiare faccia, prima la cucina, dopo il bagno e adesso il soggiorno, realizzato dove una volta c'era la camera da letto della nonna di Pietro. Abbiamo trovato una stanza arredata con letto, comodini e armadio in stile liberty di inizio '900, carta da parati ingiallita e tende bianche. La prima fase è stata  quindi di svuotare la camera, abbiamo smontato i mobili, trovato qualche vecchia foto, documenti di una volta e una lettera spedita dal Nonno nel 1937 durante il viaggio di nozze a Napoli. Una volta svuotata, abbiamo rivestito i muri  di cartongesso, sistemato l'impianto elettrico, dipinto, pulito e infine carteggiato l'originale pavimento di legno.

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A questo punto eravamo pronti con l'arredamento. Abbiamo cercato di mantenere lo stesso approccio della cucina e del bagno, legno, bianco e nero. Il primo elemento a entrare è stato il tavolo, lo volevamo grande e comodo per i pranzi e le cene che ci piace ospitare in casa. Abbiamo usato tavole di legno trovate nella vecchia segheria dei nonni, portate ad un falegname con un nostro disegno da realizzare. Le sedie nere sono di Calligaris e le foto dei fiori fatte da mio papà di cui vi avevo già raccontato qualche post fa.

Dopo il tavolo sono arrivate le due poltrone gialle di HAY direttamente dalla Danimarca, e il divano grigio acquistato su internet sul sito MADE.COM. Accanto al divano un quadro di Tel Aviv disegnato da Ron Nadel, una scala in legno trovata in un mercatino sul lago e una lampada proveniente da un cantiere. Nel sottotetto abbiamo trovato una cassa di legno, con maniglie in pelle e un piccolo bigliettino sul quale è scritto “Colico”. Chissà quante storie potrebbe raccontare. La abbiamo pulita, levigata e messa al centro del soggiorno abbinata a dei sotto-piatti fatti da noi con legna di un ulivo potato nell'ultima raccolta delle olive.

Solo per arrivare a questo punto ci è voluto un po' di tempo, ma almeno sapevamo esattamente quello che stavamo cercando. Non avevamo le idee chiare sull' ultimo mobile, ne abbiamo cercato uno dove poter mettere il servizio di piatti, regalo delle nostre nozze. Siamo passati da una credenza bassa ad un armadio alto, dal colore bianco al colore nero e alla fine l'abbiamo trovato da un antiquario vicino a casa – Una Vetrina di legno degli anni venti poco più recente della nostra casa. A destra lo stereo appoggiato su un sgabello di legno di una volta e sull' altrolato un vaso dell' architetto Mario Bellini disegnato per Kartell. Infine, un quadro che abbiamo comprato in un mercato delle pulci in Liguria. In ebraico è scritto “Had Gadya” vuol dire "Un capretto" ed è il titolo di una poesia della Pasqua Ebraica.

E cosi abbiamo finito di sistemare un'altra stanza in casa, cercando di riciclare materiale e riutilizzare oggetti trovati in casa portandoli a nuova vita, abbinando vecchio e nuovo, antico e moderno, Italiano e Israeliano, con l'obiettivo di creare uno spazio caldo ed accogliente. Il prossimo progetto è la camera da letto e quella degli ospiti, ma torniamo alla realtà – ancora qualche foto del nuovo soggiorno.