La prima volta che abbiamo cucinato i pizzoccheri in Israele Pietro, anche se erano molto buoni, non voleva neppure chiamarli pizzoccheri. Il formaggio israeliano non abbastanza saporito, le patate del deserto invece che di montagna e l'aria di mare non frizzante come nelle alpi avevano, secondo lui, compromesso il risultato. Quello che ho imparato negli anni in Italia é che secondo gli Italiani la loro cucina é tale solo nella penisola, un piatto di pasta all'estero non é mai buono come nel Belpaese. Noi Israeliani, originari di ogni parte del mondo, abbiamo invece importato ogni piatto possibile rendendolo cibo nazionale. A questo punto  ho deciso di importare in Israele, almeno a casa nostra, la vera ricetta dei pizzoccheri valtellinesi.

Per approfondire un po' riguardo la cucina tipica locale: SLOW FOOD

• Pizzoccheri ricetta per 4 persone
• Per la pasta
• 300 gr. farina di grano saraceno
  100 gr. farina tipo 00
  acqua q.b.

Mischiare in una ciotola le due farine, aggiungere dell'acqua e lavorare l'impasto fino ad amalgamare bene il tutto, formare una palla liscia ed elastica. Stendere la pasta fino a 3 mm di spessore, formare striscie larghe 5/6 cm, e tagliarle per una larghezza di mezzo centimetro.

• Per il condimento
• 200 gr. coste o verze
  4-5 patate 
  200 gr. formaggio casera
  100 gr. grana grattugiato
  150 gr. burro
  2 spicchi di aglio
  salvia
  sale e pepe
  

sbucciare le patate e tagliarle a cubetti, tagliare a strisce le coste e portare ad ebollizione in acqua salata il tutto. Quando l'acqua inizia a bollire aggiungere i pizzoccheri e lasciar cuocere una decina di minuti. Nel mentre tagliare il casera a cubetti e sciogliere il burro con salvia e aglio finché non prende un poco di colore.
Scolare i pizzoccheri, disporli a strati alternati con casera, grana, burro e pepe. La ricetta ufficiale dice di non mischiarli ma aspettare che il formaggio fonda, se non potete resitere, girateli delicatamente con un cucchiaio di legno.

Quando abbiamo ospiti per cena io ho bisogno di almeno mezza giornata per cucinare e servire tutto in orario, a differenza di me la mamma di Pietro (mia suocera) ha la capacità, nel momento in cui tutti si mettono a tavola, di togliere la pentola dal fuoco in tutta tranquillità, tirare fuori le patate, sbucciarle, schiacciarle, aggiungere la farina, impastare, tagliare, rigare, buttare in acqua, condire con il sugo, ed ecco che senza problemi ha preparato gli gnocchi in un attimo. Io mi chiedo ogni volta come è possibile che per lei in cucina tutto è cosi facile?

• Gnocchi di patate
  Ricetta per 4 persone

   

• 1 kg di patate vecchie e farinose
  Ca. 300 gr. di farina tipo 00
  

Cuocere le patate in acqua, sbucciarle ancora calde e schiacciarle su un piano di lavoro con lo schiacciapatate, uno strumento "must" in cucina che farà miracoli nei vostri piatti di gnocchi e purea. Aggiungere la farina iniziando con 250 gr (non esagerate se non volete gnocchi troppo duri) e impastare fino ad ottenere una palla di pasta liscia e compatta.
Dividere la pasta in diversi parti e creare filoni di circa 2 cm di diametro, infarinare bene anche il coltello e tagliare in quadrettini. Rigare gli gnocchi schiacciandoli sull'asse rigato o su una forchetta, vi consiglio di non saltare questo passo perchè anche se la procedura è un po' lunga aiuta a legare bene con il sugo.
Cuocere gli gnocchi in acqua bollente e salata, quando salgono in superfice toglierli con una schiumarola, unirli con il sugo caldo e servire subito.

* Sugo – lascio a voi la scelta, basta prepararlo prima di cuocere gli gnocchi.

* Nel caso che non vogliate cuocere subito gli gnocchi potete congelarli in un contenitore chiuso, fate attenzione a non metterli uno sopra l'altro per non schiacciarli.

Quando ho iniziato a scrivere il blog l'idea era di convidere con voi anche i lavori di ristrutturazione che stiamo facendo in casa. Ma lavorando solo al weekend, togliendo quelli della stagione sciistica, le vacanze e altre scuse varie i tempi si sono allungati, ma molto allungati. Finalmente, dopo un po' di tempo, abbiamo una nuova cucina, con una spaziosa lavastoviglie, un forno vero (ciao ciao fornetto!) e una grande finestra con tanta luce.

All' inizio il blog era scritto solo in ebraico, per questo vi faccio un brevissimo riassunto dei primi post: siamo entrati a vivere nella casa dei nonni di Pietro, era chiusa da almeno 20 anni e con le nostre mani, oltre l'aiuto di altri professionisti, stiamo cercando di ristrutturare almeno l'interno.

La storia della cucina inizia così: una stanza riempita negli anni  di tutto e di più, che buttare non si può e ovviamente nessuno sapeva cosa farci. Alla fine abbiamo sistemato un angolino nel sottotetto chiamandolo "L'archivio dell'Ingegnere".

Liberata la stanza è arrivato il momento di spaccare i muri  per disporre gli impianti nuovi, salto l'argomento disastri e allagamenti vari.

Dopo gli impianti è arrivato Sergei, ha stuccato le scanalature, intonacato, montato il controsoffitto in cartongesso e lasciato la stanza pronta per la pittura.

Dopo Sergei è arrivato l'elettricista e luce fu al secondo piano.

Come ultimo lavoro abbiamo fatto pulire il parquett originale di larice, quasi 100 anni di età.

E' il momento più importante – la scelta della cucina, ore di ricerche senza trovare neanche un modello che ci piacesse, ma quando ho visto la cucina meravigliosa della SMEG ho capito tutto e dal quel momento sapevamo esattamente come avremmo voluto la nostra cucina.

Visto che la stufa deve essere il centro dell'attenzione e dell'attività abbiamo scelto per il resto elementi in acciaio inox, per una cucina che sia comoda, pratica e non meno importante, economica.

Finito con i mobili siamo passati a sistemare una vecchia tavola di legno

Ultimi lavoretti con il trapano per fissare la mensola e la cappa, abbiamo anche collegato il miscelatore e la lavastoviglie, sistemato le pentole negli armadi, piatti sulla mensola e tutti gli elettrodomestici al loro posto.

Mancano ancora alcune cose, il radiatore, scegliere le lampade, ci aspetta anche un armadietto nel garage, sempre dalla linea inox, che non abbiamo ancora deciso dove e se lo vogliamo A parte quello, la cucina è già in uso e più o meno, si può dire che abbiamo finito!

Ecco le foto:

L'autunno è arrivato, decisamente il periodo più bello dell'anno, gli alberi sono colorati, i marciapiedi sono coperti di foglie gialle e il nostro giardino sta per entrare nel letargo invernale. Gli ultimi pomodorini dell'orto e i fichi che abbiamo raccolto per la prima volta  sono un' ottima occassione per preparare un focaccia calda e gustosa. Potete stendere l'impasto in una teglia, direttamente sulla carta forno o divertirvi con forme libere e farcire con (quasi) tutto quello che vi viene in mente. Con la dose della ricetta ho preparato 3 focacce strette e lunghe, una farcita con fichi, gorgonzola, pinoli e rosmarino, una con pomodorini e infine una con erbette, pepe e sale grosso.

• Ricetta base per la focaccia
• 500 gr farina 00 per pane
  1 bustina di lievito di birra secco
  300 ml acqua tiepida
  1 cucchiaio di zucchero
  1 cucchiaino di sale
  2 cucchiai di olio d'oliva

Sciogliere il lievito con acqua e zucchero e lasciare riposare per dieci minuti. Disporre la farina a fontana, versare l'olio e l'acqua con il lievito. Lavorare per 5 minuti a mano o nel mixer, aggiungere il sale e impastare bene fino ad ottenere una pasta di consistenza omogenea ed elastica. Riporre la pasta in una ciotola capiente oliata bene, coprire con un panno e lasciare lievitare circa un' ora o fino a quando si raddoppi di volume. Stendere la pasta in un teglia (20*30 cm) ben oliata, in alternativa dividere in più parti creando le forme desiderate. Versare sopra olio d'oliva in abbondanza, sale, pepe e la farcitura, con le punte delle dita modellare la focaccia. Lasciare lievitare ancora per 20 minuti e infornare in forno preriscaldato a 220°C per circa 20 minuti. ** Non vi consiglo di prepararla in anticipo, é buonissima appena sfornata.

Ma è possibile che sia già finita l'estate? Un vero peccato, ci siamo divertiti tantissimo, al mare, al lago, in montagna, con i nostri ospiti e anche nei lavoretti di casa, ma le vacanze sono finite e la routine chiama. Di più, sono tornate le piogge, le giornate sono accorciate e anche l'orto mostra i segni dell' autunno che si avvicina. Con le ultime verdure dell'estate ho preparato dei ravioli di fine stagione.

• Ravioli ripieni di melanzane e ricotta al sugo di pomodori La ricetta per la pasta é quella della nonna di Pietro: Qui
  
• Per la pasta:
  450 gr. di farina
• 3 uova grandi
  ca. ¼ bicchiere di vino bianco
• Per il ripieno:
  2 melanzane grandi
  250 gr. di ricotta
  basilico
  sale e pepe
• Per il sugo:
  4-5 pomodori
  olio d'oliva q.b
  sale e pepe
  basilico

Preparare il ripieno: arrostire sulla piastra, sul gas o nel forno le melanzane finchè si ammorbidiscano quindi tagliarle in due e con una forchetta svuotare la polpa. In una ciotola mischiare bene la polpa, la ricotta, sale, pepe e basilico fino ad ottenere una crema omogenea, se risultasse troppo liquida aggiungere un cucchiaio di pan grattato.

Mentre il ripieno si raffredda preparare la pasta: disporre la farina a fontanta, aggiungere le uova e del vino binaco. Incorporare piano piano la farina e impastare bene. Se l'impasto è troppo asciutto aggiungere del vino, se troppo bagnato aggiungere farina. 

Assemblare: tagliare l'impasto a fette e schiacciare tra i rulli della macchina, iniziare dal più spesso continuando fino al penultimo più sottile. Disporre su un foglio di pasta mucchietti di ripieno, con un pennello bagnare con acqua il bordo, coprire con un'altro foglio, fare pressione attorno il ripieno e tagliare con la rotella o con una formina i ravioli.

Per un sugo veloce: Tagliare i pomodori a cubetti, rosolare in olio d'oliva, aggiungere sale e pepe (un pizzico di zucchero se vi sembrano un po' aspri) e cuocere per qualche minuto. A fine cottura aggiungere basilico a piacere.

Cuocere i ravioli: in acqua bollente e salata, aspettare un minuto dopo che siano saliti in superfice, scolare e cuocere ancora un minuto in padella insieme al sugo. Servire subito.
** Se non cuocete subito i ravioli conservateli in un contenitore chiuso in congelatore.

Lo scorso weekend abbiamo fatto i contadini nei terreni agricoli della famiglia di Pietro, dove tra le tante cose coltivano i piccoli frutti. Abbiamo raccolto i Ribes, un grappolo in bocca, uno nella cassetta e alla fine della giornata abbiamo avuto 30 Kg di frutta separata, lavata e pronta da essere trasformata in marmellata/sciroppo/aceto. Prima di mettersi all'opera con la marmellata, preparo una torta veloce, ricetta presa dalla rivista di Jamie (la posta più bella consegnata dal postino), lui usa dolci fragole, io ho messo gli aspri ribes, e voi? Quale frutta sceglierete? 

• Strawberry & Rosewater Macaroon Tart
• o più semplicemente: La torta di Jamie
• Per la base:
  140 gr. burro sciolto
  170 farina di farro (oppure farina 00)
  50 gr. cocco macinato
  100 gr. zucchero
  50 gr. pistacchi tritati
• Per il ripieno:
  140 gr cocco macinato
  70 gr. zucchero
  4 albumi
  1 cucchiaio di acqua di rose
  450 gr. fragole/ribes/ frutti di bosco/…

Preparare la base: unire in una ciotola la farina, il cocco e lo zucchero, versare il burro e lavorare fino ad ottenere un impasto bricioloso. Disporre la pasta in una teglia (31x21cm) e stenderla bene con un cucchiaio o con le dita. Infornare in forno preriscaldato a 180 gradi per 15 minuti. Sfornare e lasciare raffreddare.
Preparare il ripieno: battere con le fruste il cocco, lo zucchero, gli albumi e l'acqua di rose fino ad ottenere una crema spumosa. Disporre quasi tutta la frutta sulla base precotta, coprire con il ripieno e infornare per altri 20 minuti o finchè non risulta dorata. Decorare con i pistacchi e gli avanzi della frutta.
E se passate dalle nostre zone, fermatevi a raccogliere, mangiare, assaggiare le torte, comprare i prodotti dell'azienda o semplicemente salutare. 

Dramma a Colico. Non ci sono ciliegie! L'argomento della settimana è stato il maltempo di questa primavera pazza, pioggia e freddo non hanno aiutato i ciliegi in fiore. L'anno scorso la grandine, l'anno prima il gelo sembra che anche quest'anno dobbiamo rinunciare alle ciliegie del nostro giardino. Invece sorpresa, finita la pioggia mi sono avvicinata alla nostra pianta e tra le foglie ho scorto qualcosa di rosso, le mie ciliegie. Finalmente!
Quale benvenuto se non una veloce ricetta assieme alle fragole dell'orto?

• Crumble di frutta di stagione
  ricetta per 6 mono porzioni
• 400 g di frutta tagliata a cubetti
  100 g di farina
  50 g di burro freddo tagliato a dadini
  3 cucchiai di zucchero
  1 cucchiaio di mandorle tritate
  ½ cucchiaino di cannella

Mettere in una ciotola tutti gli ingredienti, tranne la frutta, e lavorare con la punta delle dita fino ad ottenere un impasto bricioloso. Imburrare le cocotte e riempirene  ¾ con la frutta (se non vi sembra dolce a sufficienza mescolare prima con un cucchiaio di zucchero). Coprire la frutta con le briciole di frolla e infornare in forno preriscaldato a 180° finchè lo strato superiore non diventa dorato e la frutta inizia a borbogliare (ca. 20 min). Vi consiglio di gustare il crumble ancora tiepido, accompagnato da un buon gelato. **Le monoporzioni sono solo un consiglio, si può usare la teglia grande.

Andando in cucine d'altri si scoprono sempre nuove cose. Sapevo già che si mangiano le foglie del tarassaco come insalata ma nell'ultima visita alla cucina di Natalina ho scoperto una ricetta per il miele di tarassaco, accompagnata da un vasetto di campione. Questo miele si chiama "Miele senza miele" perche non è prodotto dalle api, ma per gusto e consistenza assomiglia molto a quello vero, può essere una buona alternativa per i vegani ed è ricco di proprietà. In bassa quota forse è già tardi per raccogliere i fiori, però in montagna si trovano ancora in abbondanza.

• Miele di tarassaco
• Ca. 350 fiori di tarassaco
  2 litri di acqua
  2 limoni grandi
  1.5 kg di zucchero

Lavare bene i fiori dopo aver tolto il gambo, farli bollire con 2 litri di acqua e i limoni tagliati in quattro, abbassare il fuoco e lasciare cuocere per un'ora. Coprire la pentola e far riposare il tutto per 24 ore. Foderare uno scolapasta con un panno e scolare bene, rimettere il liquido nella pentola, aggiungere lo zucchero, cuocere finchè non raggiunge la consistenza del miele e versare subito in vasetti sterilizzati.

* Dicono che si abbini bene con i formaggi – ho provato, sono buonissimi insieme!
* Dicono anche che il miele di tarassaco, da buona medicina della nonna, faccia bene per la gola – ve lo dirò il prossimo inverno.

Tra i lavori in giardino, nell'orto e i lavoretti in casa mi è quasi scappato di mente che questa settimana è la festività ebraica di "Shavuot", la versione ebraica della pentecoste, durante la quale si usa mangiare cibi a base di latte. Mentre mescolavo la marmellata di petali di rosa del nostro giardino (per la ricetta cliccare qui) mi è venuta l'idea che la panna cotta potrebbe essere una ricetta perfetta per questa festa, un'alternativa gustosa alla solita cheesecake. Ho decorato la panna cotta con la marmellata di rose ma sapete benissimo che si abbina anche al caramello, cioccolato, frutta ecc…

• Panna cotta
  
• Ricetta per 6 stampini
• 400 ml di panna fresca
  ½ bicchiere di zucchero
  ½ bicchiere di latte
  3 fogli di gelatina (6 gr)
  1 cucchiaio di rum
  vaniglia

Mettere i fogli di gelatina in una ciotola con acqua fredda per 10 minuti. Scaldare senza portare ad ebollizione mezzo bicchiere di panna e il latte. Aggiungere lo zucchero e mescolare finché non si scioglie. Strizzare bene la gelatina e aggiungerla nel pentolino e unire il resto della panna, il rum e la vaniglia. Mescolare ancora per qualche minuto, versare negli stampini (di alluminio o di silicone) e lasciare raffredare in frigo per una notte.
Per togliere facilmente la panna cotta dagli stampini di alluminio, immergere il fondo per tre secondi in acqua calda.

E' successo che contemporaneamente avessi un confezione di pane azzimo, una di gallette (le due cose che non possono essere mangiate se non spalmate di cioccolato) e un vasetto di crema al cioccolato (tipo la Nutella ma la versione israeliana). Visto che non posso continuare a mangiare tutto il giorno pane con il cioccolato ho deciso di cercare una ricetta che mi aiutasse a finire tutto il vasetto, mi è venuta in mente la ricetta dei baci di dama.

• Baci di dama
  Ricetta per circa 40 biscotti
• 150 gr. mandorle tritate
  100 gr. zucchero
  150 gr. farina
  150 gr. burro
  essenza di vaniglia
  scorza di un limone
  pizzico di sale
  Nutella / cioccolato fuso

Tritare nel mixer mandorle e zucchero, aggiungere il burro tagliato a cubetti e lavorare il tutto con brevi impulsi, aggiungere la farina e il resto degli ingredienti (tranne il cioccolato), lavorare finchè inizia a rapprendersi. Togliere dal recipiente e impastare fino ad ottenere un pasta liscia ed omogenea. Avvolgere nella pellicola e lasciare in frigo per circa 1 ora. Formare delle piccole palline e rimettere nel frigo per altri 30 minuti. Disporre nella teglia foderata con carta da forno, lasciando spazio tra una pallina e l'altra, infornare nel forno preriscaldato a 140 gradi per circa 20 min. Sfornare i biscotti, lasciare raffredare, spalmare il cioccolato su un biscotto e unire con l'altro.